di Giulio Tomasi
Devo ammettere che fino a quando non me lo sono visto passeggiare tutto solo nel parcheggio della Factory, la notizia che Erlend Øye avrebbe tenuto un secret show, organizzato nel giro di 24 ore, mi era sembrata una bufala.
Sta di fatto che per una volta la provincia siciliana ha beneficiato di uno di quegli eventi che fanno molto coolness albionica. Erlend, in vacanza dalle nostre parti, regala un minilive che da subito scioglie i cuori di un pubblico con i cellulari e le fotocamere rigorosamente spente grazie alle note di “Toxic Girl”, brano vero e proprio simbolo di quel New Acoustic Movement di cui il nostro in combutta con Eirik Glambek Bøe è stato un valoroso avanguardista sotto l’insegna Kings of Convenience.
Per stemperare l’apparente timidezza il “Whitest boy alive” chiede al pubblico “quale pezzo volete che vi suoni adesso?”
La risposta unanime non poteva che essere “Misread”, ed eccola allora nel suo incedere da bossa scandinava. Il momento più toccante della serata sicuramente la cover di “Ask me” degli Smiths, Erlend si lascia andare e il suo canto rivela ore e ore passate in cameretta in compagnia dei dischi di Moz e Marr.
I pochi intimi non dimenticheranno mai questa serata speciale fatta di musica dolce con quel retrogusto amaro della vita….un po come il Chinotto che Erlend Øye sorseggia tra una canzone e l’altra.
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