THE ORPHANAGE
di Juan Antonio Bayona
Spagna - 2007
di Giancarlo Salafia
Sulla scia degli acclamati “Il Sesto Senso” e “The Others”, The Orphanage, titolo inglese dall’originale “El Orfanato”, prodotto dal regista messicano Guillermo del Toro (“La spina del diavolo”, “Hellboy”, “Il labirinto del fauno”, “Hellboy 2 - The golden army”) e diretto dallo spagnolo Juan Antonio Bayona, si presenta nelle sale europee un anno dopo l’anteprima spagnola, con un notevole accredito di premi e nomination.
Il film, sicuramente gradevole e magistralmente confezionato, è comunque oscurato dalle pellicole su citate, senza contare qualche piccolo riferimento, dovuto alla location e alle ovvie ambientazione gotiche, ai crudeli fatti dell’Overlock Hotel del Kubrickiano “Shining”.
Tuttavia non può essere sottovalutata l’ottima opera prima del regista spagnolo che, in un genere che spesso difetta di vera qualità nelle riprese e in fatto di vera suspance, in un genere che spesso si affida alle esperte mani degli operatori della computer grafica e delle ormai piatte e folgoranti operazioni di montaggio video, ha comunque dato vita ad un thriller spinto al punto giusto, senza uscire dai confini del ridicolo e con stile.
Splendida l’interpretazione di Belen Rueda, attrice poco conosciuta nel nostro paese, apparsa in importanti lungometraggi iberici, come “Mare dentro” di Alejandro Amenabar. L’attrice spagnola si rende grande e spesso unica protagonista dell’intera pellicola, soprattutto nella seconda parte del film quando è praticamente sola in scena per oltre mezz’ora di film, senza perdere ritmo né annoiare lo spettatore, offrendo una prova di forte intensità emotiva ed espressiva.
Nel complesso, è un film consigliato.
Si attende l’opera seconda.