IL VENTO FA IL SUO GIRO
di Giorgio Diritti
Italia - 2008
di Davide Giuffrida
Più che un film un caso.
Classico percorso da prodotto cinematografico indie. Puro, poetico, ma nessuno per anni se lo fuma, finché nel 2007 un coraggiosissimo distributore milanese non decide di diffonderlo e lo tiene un anno nella propria sala (avete letto bene …un anno!).
Dopo aver ricevuto premi e riconoscimenti vari all’estero solo nel 2008 se ne comincia a parlare in Italia.
È facile definire quest’opera una riflessione malinconica sull’incomunicabilità e il pregiudizio che sfiora le fattezze di vero e proprio trattato socioantropologico e per la verità è assai propedeutico! Personalmente lo percepisco come una sensazione di freschezza e naturalezza tipica del cinema di Ermanno Olmi, di cui, non a caso l’autore Giorgio Diritti è discepolo e ancor più come affresco precipuamente filmico di una mini società, riverbero del più oggettivo concetto di comunità moderna in cui la diffidenza e la proprietà privata rappresentano monolitici criteri di un’etica inamovibile di non accettazione del diverso, o di chi decidiamo essere diverso!
Un ex professore filosofo francese vuole trasferirsi dalla propria abitazione sui Pirenei presso un paesino di montagna sulle alpi Cozie dove si preserva la lingua occitana sotto forma di dialetto. Nonostante il consenso dei rappresentanti locali, l’ostracismo dei nuovi compaesani porterà Philippe e la sua famiglia al limite della sopportazione e alla resa. Vi saranno persino tragici risvolti per chi aveva trovato una ragione di vita, dopo che dalla vita era stato incastrato! E nel suo movimento circolare a braccia aperte si palesa il vento, in quel simbolismo tridimensionale che solo il cinema può restituire.
“E l’aura fai son vir”, dove l’aura sarebbe il vento. Tutto torna, la storia si ripete.
Il vento tuttavia non riesce a spazzare il pregiudizio e lo consolida come genuino cinismo scevro da ipocrisia. La ricerca di un senso che la stessa esistenza impedisce.
Qualcuno dopo aver visto questo film, giustamente estasiato ha affermato che il cinema italiano è tutt’altro che morto. I dati parlano di un prodotto che per più di due anni è stato ignorato e snobbato dal nostro mercato, per cui se il cinema italiano non è morto è quanto meno agonizzante!
SCHEDA TECNICA DEL FILM
Anno
2005
Altri titoli
E il vento fa il suo giro
The Wind Blows Round
E l'aura fai son vir