Nell’immediata vigilia dell’uscita di QUESTO GIORNO IL PROSSIMO ANNO, primo
album dei catanesi Nadiè facciamo due chiacchiere con il cantante e chitarrista Giovanni.
Due parole per riassumere il percorso di questi anni sotto il none Nadiè
Il progetto nasce sostanzialmente nel 2000.
Festival con un certo tiro, supporto a band e artisti con un certo tiro, feste dell’unità e birra sugli amplificatori. Cominciamo a fare sul serio solo dal 2005 con l’uscita del nostro primo supporto discografico, il singolo “glicine” che ci permette una discreta visibilità nazionale. Il meeting delle etichette indipendenti diventa un punto di riferimento promozionale che vede la nostra presenza per ben 4 anni consecutivi, tra presentazioni, showcase e concerti. Adesso usciamo sulla lunga distanza, dopo un anno sabbatico, il 2008, passato in studio a registrare tutto il materiale di “Questo giorno il prossimo anno”.
QUESTO GIORNO IL PROSSIMO ANNO racchiude classici della band e cose più nuove: è’ stato più semplice in studio centrare il giusto mood registrando le prime o le seconde?
Si, nel disco sono presenti diversi “classici” ma anche brani scritti entro l’anno. Il risultato di un periodo compositivo molto interessante che ha visto la scelta difficile delle tracce da inserire, su oltre 40 in scaletta. La title track, per esempio, è stata pensata 15 giorni prima che entrassimo in studio. Durante la pre- produzione abbiamo capito che i pezzi andavano “ripensati” tutti; avevamo un’idea “live” di certi brani che non funzionavano su disco. E’ stata una crescita artistica non indifferente, in questo senso.
Sul vostro Myspace campeggia la scritta “senza contratto”. Cosa è andato storto con la Lancelot (etichetta che ha prodotto Glicine il vs primo singolo)?
Lancelot è stato un capitolo molto importante per noi, gente che ha creduto nelle potenzialità del progetto e che ha portato avanti le nostre idee, senza intralciare assolutamente il nostro percorso artistico. Ogni indies dovrebbe avere quest’atteggiamento con il loro palco gruppi, ma allo stato attuale delle cose non va proprio così. Ma questa è un’altra storia. Tornando a noi, nessuna contrarietà, solo problemi logistici che hanno portato ad un comune accordo di separazione. La scelta di autoprodurci non è, nel nostro caso, imposta. Diversi i contatti, anche una major, ma su tutti campeggiava l’idea di cambiare più di una virgola al disco e ciò ci infastidiva molto. A cose fatte proporremo il lavoro, ci siamo detti.
Avete cambiato parecchio nella vs line up in questi anni’ Esigenze esclusivamente musicali o altro?
Beh, il cambio di line up è dovuto a precise scelte esistenziali da parte di chi abbandona. Il nostro suono è costruito attraverso l’esperienza dei singoli e quando qualcuno lascia è sempre una botta.. nonostante ciò resistiamo.
Cara Rivoluzione è un pezzo che parla degli ideali dei vivi o della morte delle ideologie?
Cara rivoluzione è un brano che parla della morte delle ideologie. La parole “rivoluzione” non fa più paura.. e i padroni fanno il resto.. ma prima o poi anche loro moriranno. Sono vecchi.
Gli Afterhours a Sanremo: un modo per sconfiggere la malattia della musica italiana dall’interno o uno squallido compromesso?
La cultura musicale in Italia è proporzionale al cervello di una gallina… Molte band di spessore notevole passano inosservate e vedono la Liguria in cartolina.. ma forse è meglio così.. L’argento si compra, l’oro si aspetta. Sanremo io me lo ricordo per l’esibizione dei Placebo nel 2001..mi piacerebbe un palco movimentato come quello.. solo in quel caso comprerei il biglietto. Afterhours paladini della nuova musica giovane? Mmm, forse sarebbe meglio creare un festival che proponesse musica d’altro livello.. magari lo mandiamo in quinta serata su raitre e lo facciamo presentare a Morgan?
Come passeranno l’estate i Nadiè?
I Nadiè passeranno le notti d’estate sopra il tetto di casa loro, con ampli penzoloni, assoli di chitarra e un corvo sopra le loro spalle. Classico atteggiamento post concerto.
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Cara rivoluzione
music/nadie-cararivoluzione.mp3
Praga
music/nadie-praga.mp3
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