Non c’è bisogno di planare sul Regno unito per trovare una realtà musicale che sorge alle pendici del polo industriale. Ecco a voi la Gela dei Flugge, degli Action Set e ovviamente dei Lorre. Lo specchio dei Joy Division che frantumatosi riflette gli incubi di Trent Reznor, Iggy Pop che prende a martellate i robot dei Kraftwerk. Nati dalle ceneri degli Hyra, i Lorre sono Simone alla chitarra, Riccardo alla voce e alle tastiere, Gino al basso e alla programmazione. Dopo aver trionfato nell’ultima edizione dell’Indie Concept, i nostri marciano con la consapevolezza di chi sa che il bello deve ancora venire.
Cosa potete dirci del progetto Niegazowana.net?
Niegazowana.net è un’etichetta digitale emergente che sta credendo in noi e che condivide in pieno le nostre scelte artistiche. Il loro, e quindi nostro, obiettivo è quello di veicolare le vendite dei nostri futuri lavori su piattaforme digitali, cercando di essere in qualche modo al passo con i tempi, e di darci una mano nel lato promozionale anche sul versante live. Abbiamo accettato la loro proposta perché si sono dimostrati aperti e disponibili a qualunque suggerimento riguardo la promozione del nostro lavoro. Siamo due realtà emergenti e quindi questo è il miglior modo di avviare una collaborazione fondata sulla fiducia totale.
Abbiamo anche avuto la fortuna di conoscerli personalmente, perché la loro disponibilità e fiducia verso questo progetto li ha portati ad essere presenti ad alcune delle nostre date qui in Sicilia, e ci siamo resi conto di aver a che fare con persone con i piedi per terra ma con una volontà di fare bene tale da influenzare positivamente il nostro impegno nella crescita artistica e stilistica dei Lorre.
Sono anche ragazzi con un buon senso dell’umorismo, cosa che per noi è fondamentale.
Più indie di così …
Prendereste mai in considerazione l’idea di incidere per una major?
Anche a rischio di sembrarti banale devo risponderti: dipende. Il fatto è che per una band emergente cominciare con una major potrebbe essere controproducente perché magari il rapporto di controllo potrebbe cominciare dal livello più basso della formazione artistica della band in questione, mentre se entri nel rooster di una major dopo alcuni album già pubblicati con una indie label e con una fama, seppur underground, già consolidata, magari godi di un minimo di rispetto in più e il tipo di collaborazione può essere fondato su scambi di idee e non su imposizioni.
Naturalmente io parlo senza conoscere realmente questi ambienti ma ci sono sempre le eccezioni e penso si debba valutare per ogni singola band. Gli Interpol ad esempio hanno pubblicato il loro miglior album su major senza aver avuto una carriera così lunga da permettergli di godere di un rispetto incondizionato. Penso solo che abbiano avuto la fortuna di incontrare gente che li rispetti solo per la loro grande musica. I Radiohead hanno toccato la perfezione su indie labels e su major permettendosi di dettare le condizioni della promozione dei loro album. “Kid A” è uscito su major senza godere di alcun tipo di pubblicità. Se dovesse accadere ai Lorre sicuramente vorrebbe dire che le cose non vanno malaccio, valuteremmo con tranquillità pensando che in caso di flop su major si può sempre tornare indietro e riprendere il discorso dove lo si era lasciato.
Date le vostre influenze musicali mi viene da chiedervi come vi ponete rispetto al sempre più intenso revival degli 80’s?
Naturalmente siamo molto più in sintonia con bands e artisti che rileggono e rivisitano le proprie influenze 80’s o di altra provenienza perché riteniamo che la spontaneità nella musica sia fondamentale tanto quanto il ricordarsi che siamo nel 2008 e che ha poco senso cercare di replicare “Closer” dei Joy Division o “Low Life” dei New Order avvalendosi di tecniche di produzione attuali e moderne che sono interessanti e gradevoli solo se supportano un tipo di musica altrettanto attuale e moderna. In un album è bello sentire che ci sia qualcosa di anni 80, ma non che sembri scritto, registrato e pubblicato negli anni 80. Premesso ciò secondo noi alcuni gruppi hanno mal interpretato lo spirito degli 80’s prendendone solo il lato frivolo e festaiolo. Nulla di sbagliato in tutto ciò, ma ricordiamo che c’era altro: negli 80’s molti gruppi hanno scritto pagine di introspezione e profondità del tutto sconosciute a molti gruppi moderni. Altri hanno scritto splendide canzoni con suoni che la maggior parte della critica dei 90’s ha giudicato ridicoli, senza rendersi conto che questo era il rischio che certi artisti pagavano per sperimentare prima di altri con le nuove tecnologie. Altri ancora parlavano di politica e società in modo oscuro e realmente Dark diventando dei precursori di certe tematiche in musica. Come in tutti i generi e soprattutto nei revivals, ci sono gruppi che valgono realmente e altri che vengono fatti salire sul carrozzone da etichette sedicenti indie che non hanno scrupoli ad uniformare qualunque nuova sensazione musicale con quello che va per la maggiore. Anche i Lorre hanno pescato a piene mani dagli anni 80, ma noi riteniamo (o meglio, ci piace pensare) che il nostro lavoro sia fresco e attuale. Forse, nel nostro caso, si parla di 80’s (e la cosa non ci dispiace affatto) perché la componente elettronica è preponderante e quindi l’influenza dei New Order è un passaggio obbligato, ma dobbiamo per forza citare anche Kraftwerk e Autechre. Il nostro lato rock più rumorista proviene dagli Stooges e dai più moderni My Bloody Valentine. Il nostro lato più triste e malinconico, invece, sta ancora ringraziando Cure e Joy Division per la loro esistenza. E queste sono solo le influenze che abbiamo in comune.
Dal vostro Myspace si evince un palese amore per David Lynch, a quale dei suoi film i Lorre assomigliano di più?
Non perché è l’ultimo, ma voglio risponderti “INLAND EMPIRE” per il semplice fatto che rappresenta atmosfere e ambientazioni molto eterogenee. In quella perla di film c’è l’America malata, c’è tutto l’universo della donna nei suoi lati introspettivi più affascinanti, c’è la fredda e inquietante Europa dell’Est, ci sono personaggi inspiegabili, tristi e minacciosi e un senso di incompiutezza (classico in Lynch) che lascia irrisolti molti dubbi e aperte molte interpretazioni. Tutti mondi che secondo noi potrebbero essere musicati dai Lorre. Ma ci piacerebbe essere associati anche ad un mondo così intimo e circoscritto come quello di Twin Peaks, con i suoi personaggi e le loro perversioni. E diciamo anche “Eraserhead”, con quel suo bianco e nero e quel mondo minimalista e freddo, come i Lorre.
Sempre in tema di affezioni che ne pensate degli ultimi lavori “a gratis” dei Nine Inch Nails, Ghost I-IV e The Slip.
Non abbiamo ancora ascoltato “The Slip”, ma “Ghost I-IV” è un grande album. Naturalmente è uno di quegli album per cui è fondamentale uno stato mentale e d’animo adatti, per poterlo apprezzare fino in fondo. In parole povere ritengo che ad uno stesso individuo possa risultare un capolavoro o una banalità se ascoltato in momenti diversi.
Apprezziamo molto la band di Trent Reznor, anche se dobbiamo ammettere di non ascoltarli assiduamente e di averli un po’ persi di vista dai tempi di “The Fragile”.
In questi recenti concerti con i Lorre qualcuno, appena scesi dal palco, facendoci i complimenti ci ha accostati ai Nine Inch Nails, ma personalmente ritengo che tale accostamento sia in buona parte errato. Il fatto è che per ciò che riguarda l’aspetto più violento e selvaggio (ovvero le caratteristiche che condividiamo con i NIN) del nostro sound le nostre influenze risiedono più in gruppi come i Suicide (ad esempio in “Marty the king of party”), i Killing Joke e un tipo di impatto un po’ più british ed europeo, come nel caso di un altro nostro pezzo “Libertine Sister” che abbiamo suonato dal vivo più volte e che sarà presente nel nostro prossimo E.P.
Per concludere …. si può realmente parlare di una “scena gelese” o forse è il caso di rimanere con i piedi per terra.
I piedi per terra vanno tenuti sempre e comunque e riguardo la scena gelese non so proprio cosa risponderti. I gruppi di tale scena sono pochi (3 o 4 al massimo) e per fare qualcosa di interessante hanno dovuto cercare consensi a 100 Km da Gela. La nostra (Gela intendo) è una città carica di contraddizioni e situazioni paradossali e grottesche che possono farti ridere a crepapelle se alla fine della giornata bevi qualcosa con gli amici, ma che non sono per nulla divertenti se organizzi un concerto e devi aver a che fare con proprietari di locali e ostacoli vari. Certo, nessuno può dire se vivere certe situazioni sia fonte di ispirazione o meno, perché magari se fossimo nati in altri luoghi la nostra vita sarebbe stata più semplice e ciò avrebbe potuto appiattire la nostra creatività. Ma sarebbe potuto succedere l’esatto contrario, saremmo diventati una band di successo e magari adesso dopo questa intervista avrei Kate Moss sul mio letto, un po’ incazzata perché effettivamente la sto trascurando.
Forse è il caso di aspettare ancora un po’ e vedere se queste bands cresceranno in numero. Per ora ci accontentiamo del fatto che anche da Gela esce qualcosa di interessante, che viene apprezzato da Catania e da altre città anche fuori dalla Sicilia.
E poi come si può parlare di una effettiva scena musicale senza “groupies”?
E a proposito di ciò dobbiamo dire che anche Catania non è messa tanto bene!
ASCOLTA
Marty, the king of party
music/lorre-marty.mp3
Tiff
music/lorre-tiff.mp3
INFO:
www.myspace.com/lorreband
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