di Fabio Milardo

 

Ottimo debutto quello del trio londinese, arrivando subito in vetta alla classifica dei dischi più venduti in Inghilterra e facendo iniziare bene il 2009; l’atmosfera dark seppur con la solita ricetta non ha stancato.

La band, già attiva col nome di “Fear of flyng”, è nata nell’ottobre del 2007 formata da Harry McVeigh (voce solista, chitarra ritmica, tastiere), Charles Cave (basso, cori) e Jack Lawrence-Brown (batteria): veste suoni peculiari a tantissime band, ballabili e semplici, ma resi eccellenti dalle loro qualità nel rifinire melodie genuine che danno forma a brani di facile assimilazione dinamica, qualità che caratterizza l’intero album; nei live poi si aggiunge alle tastiere Tommy Bowen per dare enfasi alle loro performance.
La voce di McVeigh è familiare per chi conoscere gli Editors, un atteggiamento artistico (del tutto criticabile) che si ripercuote in tutto l’album, facendo da padrone nel singolo "Death"(preambolo del disco), smantellato però da eruzioni darkwave di un “E.S.T.” che sembra uscito direttamente dagli anni 80, un brano che oltrepassa il limite delle aspettative.
Ancora, la voce sembra ricordare quella di Julian Cope dei Teardrop Explodes.

Nell’anno precedente hanno potuto suonare nei più importanti festival del mondo come Lollapalooza, Fuji Rock, Pukkelpop, T in the Park, Lowlands, Reading e Oxegen.
I White Lies prima dell'uscita dell'album avevano già alle spalle tre singoli, “Unfinished business” “Death” e “To lose my life” che descrivono bene l’idea e il loro modo di suonare; questo è post punk malinconico di Joy Division che fa da orizzonte artistico all'intero album, che vede ripetuta più volte la parola “death” tratteggiando un’eloquenza gotica.
Non c’è comunque da aspettarsi lavori nuovi, almeno fino al 2010: pare che la band abbia difficoltà nel confezionare nuovi brani on the road.

L’album, assemblato a Bruxelles con cast del "giro" dei Pulp e dei Killers, ha ricevuto ottime recensioni, a Roma il 14 luglio MTV Brand:New li ospiterà con band del calibro di Killers e Frenz Ferdinand.

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