di Mauro Furitano
Se avete perso lo spirito natalizio e volete riassaporare la spensieratezza tipica della tenera età,lontano dal consumismo che caratterizza questo periodo dell’anno, composto da rozze abbuffate a base di pesce, cotechino e panettone e da regali e regalini in dono a perfetti sconosciuti, c’è un magico cofanetto dal nome semplice semplice: ”Songs for Christmas”, ovvero due album suddivisi al loro interno in cinque volumi(Noel;Hark!Ding Dong!Joy;Peace) che addolciranno il vostro natale e smentiranno coloro che vi accusano di essere insensibili.
Sufjan Stevens non è nuovo a queste realizzazioni,avendo raccolto e confezionato per ogni stagione tra il 2001 e il 2006 dei mini-album su temi natalizi, compattandoli in un’unica raccolta.
Nel primo volume Sufjan alterna atmosfere gioiose e di raccoglimento impreziosite dall’utilizzo di strumenti come banjo e pianoforte. Tra i nove brani del successivo volume spicca “i saw three ships”che più di tutte coglie l’essenza realizzativa del musicista statunitense; più sensibile e delicato il terzo volume, più rockeggiante e melodioso il quarto, caratterizzato da sole chitarra e voce; ultimo e forse più concreto dei precedenti è il quinto volume, in quanto l’estroso musicista ci sorprende evolvendo la sua indole compositiva e mettendo in luce la propria polistrumentalità.
Abilità compositiva che ci piacerebbe riscontrare anche tra i gruppi “nostrani” che cercano pateticamente e in modo alquanto mediocre di riarrangiare le tradizionali canzoncine natalizie dilungandole fino alla nausea. Inchinatevi e magari imparate da lui.
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