di Giuseppe Magnano
Cambio di rotta per i Raveonettes, l’ormai noto duo danese formato da Sune Rose Wagner e Sharin Foo che ha esordito nel 2003 con Whip It On, piccolo EP capolavoro che li ha immediatamente proiettati nel mondo delle major (Columbia-Sony Music). Definiti da parte della stampa specializzata come dei "semi-cloni dei fratelli Reid" (ovvero gli indimenticabili Jesus & Mary Chain) questo paragone forse potrebbe essere valido se limitato all’ascolto dei primi due lavori, Whip it on e Chain Gang Of Love, sempre del 2003. Con questo terzo lavoro i Raveonettes riescono a stupire per la loro versatilità, sia con riferimento alle canzoni sia, soprattutto, al sound. Dopo un secondo album non all’altezza del primo sono tornati alla grande mettendo insieme 13 brani che hanno il dono di appartenere a generi diversi ma che riescono ad amalgamarsi sapientemente nel contesto dell’intero album.
Il disco stupisce già al primo ascolto, proponendo delle belle canzoni melodiche, gradevoli anche se non particolarmente originali, con linee vocali eccellenti e protagoniste sopra tutto (a differenza del passato dove protagonisti erano i muri di chitarra compressa).
Il disco funziona ed è di facile ascolto rispetto ai precedenti, dai quali hanno mantenuto l’originale veste grafica della copertina e del booklet.
Il primo brano, The Heavens, è l’unico a somigliare ai J&MC ma senza fuzz, stile Psycho Candy (la b-side, non l’album); proseguendo nell’ascolto troviamo brani di folk melodico, elementari ma ritmati che a volte ricordano lo stile prettamente 50’s degli Everly Brothers (Seductress In Bums, Love In A Trashcan, Somewhere In Texas, Here Comes Mary, Red Tan, Ode To L.A.); ancora, vi sono brani di rock carico e melodico, con aperture di suoni, nei bridges e nel ritornello, geniali (Sleepwalking), ballate incalzanti (Uncertain Times) o più morbide (If I Was Young), nonché brani di ritorno al 2003 con drum machine, splendide linee vocali molto orecchiabili, fino ad arrivare a suoni molto dance (la cover dei The Angels My Boyfriends Back, Twilight) ed immancabili duetti vocali eccellenti che creano una miscela di rock pop con contorni elettronici (You Say You Lie).
Ossessionati dal sound americano, i danish rockers tolgono il piede dal pedale del fuzz con risultati "sognanti" e collaborazioni eccellenti quali Ronnie Spector, voce in "Ode To L.A." e nientemeno che Maureen Tucker (Velvet Underground) batteria e percussioni in The Heavens, Red Tan, You Say You Lie, Ode To L.A.
www.theraveonettes.com
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