di Florinda Ipocoana

Philip Selway è il batterista e terza voce della band britannica dei Radiohead ed è stato classificato ventiseiesimo fra i più grandi batteristi di tutti i tempi. Dopo Thom Yorke e Jhonny Greenwood, a settembre, ha anche lui esordito come solista, in collaborazione con Lisa Germano e due dei Wilco, Glenn Kotche e Pat Sansone, pubblicando per la Bella Union l’album “Familial”.

Il nome non lascia dubbi. Infatti le canzoni sono state ispirate dalla morte di sua madre Thea nel 2006 e, in generale, dal valore che hanno gli affetti famigliari nella vita di ognuno di noi. Questa cosa spiega la malinconia che permea tutte le dieci tracce di questo album, insieme di morbide sonorità acustiche di chitarra e voce, decorate con note orchestrali ed elettroniche. E’ la melodia la vera protagonista di “Familial”, che si dipana grazie alla voce leggera ed ammaliante di Selway.

E’ un album da ascoltare e riascoltare, perché all’incanto ed alla fragilità iniziale, si aggiungono, pian piano, tanti piccoli dettagli nascosti che fanno di Selwey il grande cantautore che nessuno conosceva. I colleghi Radiohead, si intravedono appena in “Beyond Reason”, ma il resto dei brani rimane assolutamente scevro da inquinamenti o richiami. Un folk-pop nuovo ed originale quello di Selway, artista che entra a buon diritto nelle nostre grazie, delicato, drammatico ed intenso… La nostalgica ballata, “By Some Miracle”, sinuosamente seducente, ci apre le porte di uno scorrevolissimo e piacevolissimo album, senza eccessi e senza forse troppi cambiamenti di ritmo, ma comunque sorprendente.

A noi questo “esperimento” è piaciuto, pur riconoscendo che simili armonie non sono per tutti e non sono per tutti i momenti. Ciò che a noi più piace è la scelta di affrontare un tema intimo come la morte e la tematica della famiglia con tanta grazia ed eleganza e ciò che più ci affascina è poter indubbiamente affermare che i Radiohead, nel loro insieme oramai facenti parte della storia della musica, sono la somma di grandiosi e coraggiosi artisti. Phil Selway, il timido batterista, ce lo ha di certo dimostrato…

 

Official Website
My Space

 

Commenta l'articolo sul GUESTBOOK

TORNA ALL'ELENCO RECENSIONI