di Florinda Ipocoana
Quinto album, ennesima conferma!
Dopo “Alligator” del 2005, ci lasciarono qualche anno fa, era il 2007, un indiscusso capolavoro come “Boxer”, album che ha consolidato ed affermato a livello mondiale l’innegabile bravura dei National, forse al momento, uno dei migliori gruppi musicali contemporanei, band di culto nell’America del Nord, persino scelta dal presidente Barack Obama per aprire i suoi comizi elettorali con la mitica “Fake Empire”
Senza allontanarsi troppo da quel loro irrinunciabile mondo emozionale e desolato, ma stavolta senza lasciarsene assorbire, propongono “High Violet”, asciutto post punk con sempre melodia, sezione ritmica sincopata, la voce profondissima di Matt Berninger ed i suoi testi in primo piano… La loro ci piace chiamarla una nuova new wave americana, fra i pochi a fondere così armoniosamente attitudini diverse, britanniche degli anni ’80 e statunitensi dei ’50… Forse più adulto il suono, forse meno struggente la loro seppur costante malinconia, forse più quietamente disincantati, non perdono però in intensità e pathos, lasciando tuttavia intravedere una luce più vivida, uno scorcio di possibile felicità.
Sentimentali, notturni, dipingono di intenso viola note e parole, e ci donano undici tracce di poetica tensione, iniziando a dirci di un “Terrible Love” e di un dolore che cresce fino ad esplodere in rumore; “Anyone's Ghost”, la nostra amata “Anyone's Ghost”, preferita fra tutte, è cupa, sensuale, fatta di carne e sangue; “Bloodbuzz Ohio” è facilmente avvicinabile ai suoni del precedente “Boxer”, e non a caso, forse, è stata scelta come primo singolo; “Runaway”, acustica e folkeggiante, ci porta ad una luminosità più aperta, come una finestra davanti un lago, morbidamente immobile, in un giorno qualunque di una qualunque primavera; “England”, composita, barocca, con un finale dato da un coro di fiati ed archi delicati ma lancinanti; ed infine, l’accurato trionfo di “Vanderlyle Crybaby Geeks”, altra meraviglia di un album destinato ad essere ricordato.
Anima e cuore.
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