di Giulio Tomasi
Viene da chiedersi se Naomi Klein realizzando un’impietosa analisi sulla globalizzazione nel celeberrimo “No Logo” avrebbe mai pensato che un giorno direttamente dalle Filippine sarebbe venuta fuori una formazione in grado di catturare tutta la nebbia britannica dello shoegaze e del dream pop 80’s.
I palesi riferimenti a formazioni del giro Sarah Records, ai New Order, nonché agli stessi Pet Shop Boys per certe peculiarità vocali, giustificano la volontà della band di adoperare come moniker uno degli eventi simbolo degli anni ottanta, ovvero la famosa olimpiade boicottata da alcuni paesi contro l'invasione sovietica dell'Afghanistan.
Il nome dei nostri salta fuori negli ultimi mesi del 2007, quando le web magazine di settore e il loro esercito di lettori-fedeli alla linea adsl vengono conquistati dal 7” d’esordio “Still”. Rapidi come il Mennea dei bei tempi che furono i Moscow Olympics ci regalano un nuovo lavoro, il mini “Cut The World” licenziato dall’occhiuta Lavender. 7 brani per 27 minuti, e quando i giochi sono fatti il desiderio che si ha è quello di correre a premere nuovamente il tasto play.
Eterei come quel podio dove stavano trionfanti Damon,Naomi e Dean,un'altra galassia 500 è possibile.
www.myspace.com/moskva80
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