di Giuseppe Magnano
Un album affascinante, grandioso. Il debutto di questo quartetto inglese ha entusiasmato persino i fratelli Gallagher i quali, indipendentemente dai loro lavori con gli Oasis, sono stati da sempre considerati degli ottimi critici musicali e scopritori di talenti (da ultimo Bloc Party).
L’unione dei fratelli Romeo e Michele Stodart (rispettivamente chitarra-voce e basso-voce) con i londinesi Sean e Angela Gannon (batteria e melodica-voce) crea una miscela unica di melodie forti e sostenute (Morning Eleven; The Mule), di ritmi allegri e trascinanti, decisamente ballabili (Long Legs; Love Me Like You) uniti alle immancabili ballate romantiche cariche di armonia (Which Way To Happy; I See You, You See Me).
Ad un primo ascolto i Magic Numbers sembrano una via di mezzo tra "Aha Shake Heartbreak" dei Kings Of Leon e la colonna sonora di Grease ma l’apparente debolezza della band, alle prese con i consueti affari di cuore, diventa il loro punto di forza. La mancanza di presenza scenica del gruppo è ampiamente compensata dalle capacità compositive di Romeo Stodart nonché dal contributo vocale di Michele e Angela, tanto decisivo quanto indispensabile.
Completato l’ascolto dell’album, compresa la bonus (ghost) track Hymn For Her, troviamo riferimenti che spaziano dal classic rock al miglior country dei Meat Puppets.
La band è inserita nei programmi dei più prestigiosi festivals musicali estivi, fra cui Reading, Leeds e Pukkelpop, ed è distribuita dalla EMI.
"I Magic Numbers hanno creato uno dei dischi – probabilmente IL disco – destinato a rappresentare il 2005 (Mojo).
www.themagicnumbers.net
www.heavenly100.com
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