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dedicato a Umberto



Recensioni
Album

 
LEILA
Blood, Looms & Blooms
Warp - 2008

di Florinda Ipocoana

Ho voluto ascoltare forse troppe volte “Blood, Looms & Blooms” prima di dedicare parole a quest’opera eccellente di tormentato trip-hop…

Si prendano i più inquietanti Portishead, una spruzzatina di Bjork, artista con la quale la nostra Leila Arab ha collaborato, il tutto condito con l’oleoso elemento che è l’elettronica d’avanguardia, e forse si avrà un’idea di cosa questa musicista dalla spiccatissima personalità eccentrica ci propone con un’impronta stilistica tutta sua.

Iraniana trasferita in gran Bretagna in giovanissima età, Leila è al suo terzo lavoro, forse il più godibile, pur nella sua inquietantissima lettura della realtà… Incubi incantati, sogni crudeli, angoscianti miraggi sembrano popolare il mondo sonoro della musicista, uno scenario da fiaba apocalittica, forse i mostri dell’animo ed i suoi lati oscuri, forse la paura di un mondo di miracoli mai sperati… Ma le atmosfere non spaventano, ammaliano piuttosto, fra loop di pura elettronica e ritmi esotici. Voci eccellenti accompagnano questo viaggio nelle terre sommerse di Leila, dalla sirena Martina Topley-Bird, tanto amata da Tricky, padre del trio-hop, all’ex Specials Terry Hall, riconoscibile ma sorprendente, in TIME TO BLOW, una marcetta che ti entra in testa e non esce più, e Leila ci mostra qui appieno le sue capacità inconfutabili di ingegnere del suono… NORWEGIAN WOOD dei Beatles, pietra miliare della musica occidentale per il suo fascino senza tempo, è riadattata con estrema delicatezza e rispettosa eleganza, non dimenticando di certo di renderla più malinconica e straziante, anche grazie alla voce tormentata di Luca Cantucci, grande maestro ed amico di Leila…

Fra “sangue, telai e fiori”, appallottolati in un packaging oscuro e malato come questa musica senza tempo, i miei brani preferito sono METTLE e DAISIES, CATS AND SPACEMEN, strumentale e lancinante la prima, acqua trasformata in note e musica che diventa liquido; cantata dalla sorella Roya Arab, voce suadente di dolcissimo miele, la seconda, dal piglio spiccatamente trasognato dei migliori Portishead…

Un talento vero quello di Leila, forse non per i più, ma sicuramente per chi ama la rivoluzione musicale, per chi non ha paura di ascoltare, o meglio di sentire, una crudele allucinazione raccontata come fosse una magica visione…

 

www.myspace.com/leilaarab

 

 

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