di Florinda Ipocoana
L’indietronica rimane una dei percorsi musicali più affascinanti. E quando sono i Lali Puna i protagonisti, il piacere è assicurato…
Conosciuti come progetto parallelo del frontman dei Notwist, Markus Acher, il combo berlinese ritorna, dopo sei anni dal loro ultimo lavoro, “Faking the Books”, a plasmare un’elettronica raffinata, delicata, sognante. La voce di Valerie Trebeljahr è come sempre perfetta per accompagnare le note leggere dei nostri, evocatrice di immagini geometriche immerse in un arcobaleno di mille colori.
Meno travagliati che in “Scary World Theory”, più mielati, sempre piacevolissimi all’ascolto, senza nulla stravolgere di quello che può di certo definirsi il loro linguaggio, la loro forma canzone, rimangono fedeli alla linea. Ma pur non rinnovandosi, la loro coerente attitudine musicale è un marchio oramai, un sigillo di garanzia. Non sembra necessario stupirci con effetti speciali, ma è piuttosto opportuno rimarcare uno stile consolidato ed apprezzato, esattamente così com’è…
Difficoltoso operare una scelta fra le tracce, difficilissimo scindere uno dall’altro brani messi in relazione quasi matematica, in perfetto stile emotronico… Eppure è “Everything Is Always” la nostra prescelta a rappresentare questo lavoro, quadro che ha la grazia in primo piano, la soavità, su uno sfondo di tastiere e xilofoni, di accordi semplici, malleabili ma mai drammatici o passionali. Piuttosto un sogno di bimbo, un fumetto colorato, una nuvola di zucchero…
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