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Recensioni
Album

 
KAISER CHIEFS
Off with their heads
Universal - 2008

di Florinda Ipocoana

Freschi ma vaporosi come una frizzante limonata da bere sul terrazzo in pieno Agosto, tornano i Kaiser Chiefs col loro terzo lavoro che sembra confermarci, ma senza troppo entusiasmo, la loro presenza sulla scena musicale.

Dopo il travolgente debutto con “Employment” ed il secondo “Yours Truly Angry Mob”, - un successo quasi esclusivamente in terra d’Albione - i monelli di Leeds riappaiono rinvigoriti da nuovi suoni che accompagnano il loro oramai riconoscibilissimo stile. Perché, bisogna dirlo, questo disco rispecchia appieno chi lo suona, con una coerenza che conferma sì una tendenza espressiva ma che non stupisce di certo per novità.

Ancora con i loro echi di buriana (e quindi beatlesiana ) memoria i cinque ragazzacci sono prodotti, per la major Universal, dal giovane Mark Ronson, anche cantante e manipolatore di suoni, già produttore di Amy Winehouse, per fare un nome, che nel 2007 ci aveva incuriositi con le sue riletture di Smiths e di Radiohead, ma anche dei Kaiser Chiefs.

Rispetto al precedente album hanno anche fatto un piccolo passo avanti, ma la musica dei nostri vuol continuare a rimanere la filastrocca da canticchiare goliardicamente, il ritornello da cantilenare con allegra leggerezza, con i loro rif troppo ripetitivi che non riescono però a martellare intensamente ma rimangono lì, da acciuffare al volo per gli scanzonati momenti della giornata di studenti ed adolescenti…

Sempre chitarre graffianti ed incalzante batteria, sempre orecchiabilissima melodia, ma non fosse per l’inaspettata presenza di un tocco di elettronica, saremmo davvero di fronte al clone del clone del clone…
'Spanish Metal' ha sicuramente una bella apertura, energica e vigorosa, 'Never Miss A Beat' mette tutti d’accordo con la sua eccessiva facilità d’entrarti in testa, non a caso scelto furbescamente come primo singolo, ma personalmente preferisco in assoluto 'You Want History' e 'Tomato In The Rain', la prima a mio gusto, la più danzereccia di tutte e la seconda malinconica e figurativa quanto basta per riuscire ad immaginare un’uggiosa giornata londinese…

Tanti i brani adatti ad un dancefloor, di certo, con i refrain che li contraddistinguono, ma niente di veramente notevole; la chiusura è affidata ad una dolce 'Remenber You’re A Girl', che ricorda spudoratamente i baronetti di Liverpool.

Forse sarà un pelino dura emergere nel mercato anglosassone, dove, quasi contemporaneamente, altri esponenti dello stile britannico per eccellenza, come Oasis e Verve ritornano con album di tutto rispetto. Ma è anche vero che ci sono sempre quei momenti della giornata in cui si ha solo voglia di divertirsi con leggera ironia, e questo “Off Whit Their Heads” si presterà alla grande…

www.kaiserchiefs.co.uk
www.kaiserchiefs.it
www.myspace.com/kaiserchiefs

 

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