di Fabio Milardo
Non è più una estemporanea collaborazione quella tra Greg Dulli e Mark Lanegan, i due adesso sono proprio “i gemelli del suburbio”.
Il primo proveniente dalle scena alt-rock con Twilight Singer e Afgan Whigs e l’altro dal grunge con Screaming Trees, ma “Saturnalia” non è esattamente l’unione di tutto questo, non è vincolato dal loro passato, bensì dall’evoluzione delle loro esperienze: i viaggi, le varie collaborazione di Dulli con gli Afterhours e di Lanegan con QOTSA, Isobel Campbell, Soulsavers, ma è soprattutto l’amicizia nata tra i due che ha fatto molto per questo disco d’esordio.
Dulli è molto affezionato all’Italia: è cresciuto nella chiesa romana cattolica, il titolo infatti evoca le festività cristiane dell’antica Roma; ha anche dei precedenti nella Catania dal rock cupo e malinconico di Steve Albini e Cesare Basile, che assorbita dalla decadenza seattleiana di Lanegan ha dato forma a tutti i 12 brani, registrati a casa loro, in quaranta giorni, un po’ a Los Angeles e un po’ a Joshua Tree, ma anche nella New Orleans che sta sulla copertina, dove Katrina rivela l’anima scura di questo capolavoro.
La prima cosa che viene in mente è come abbiano fatto a stare nella stessa band: “…siamo stati subito capaci di mettere da parte i nostri ego, e avere due frontman nella stessa band per noi non è un problema” dice Lanegan, se è evidente che in “God’s children” la predominanza è di Dulli, in “Bete noire” il nostro viene “recuperato” dal collega, l’equilibrio è infine raggiunto in “Idle hands”(che è il singolo), travolgente cavalcata verso le profondità di una nuova dimensione.
Tracklist:
01 The Stations
02 God's Children
03 All Misery / Flowers
04 The Body
05 Idle Hands
06 Circle the Fringes
07 Who Will Lead Us?
08 Seven Stories Underground
09 I Was in Love With You
10 Bête Noire
11 Each to Each
12 Front Street
www.myspace.com/theguttertwins
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