di Mauro Furitano
Emiliana Torrini viene alla luce nel 1977 a Reykjavik da madre islandese e padre italiano, il quale si trasferì nella terra dei ghiacci per cercare fortuna nel campo della ristorazione quando lei non era ancora nata e, oggi, nel 2008, ci appare come una ragazza dolce, con i capelli raccolti, un viso palliduccio e appena lentigginoso, che ci presenta il suo nuovo (capo)lavoro “Me and Armini”.
La songwriter è capace di rendere incantevole persino la presentazione di questo fantomatico “Armini” quando per alcuni artisti ciò sarebbe stato sicuramente spiazzante: “non ho idea di chi sia Armini, non mi ricordo neanche di avere mai scritto di lui… Penso che Armini fosse perseguitato in vita da una donna che è tornata per prendersi gioco di lui ed ha rubato il mio corpo per dedicargli una serenata. Spero solo che il povero Armini stia bene quando la sentirà, dovunque si trovi…”
Dalle sue canzoni e dai suoi testi spiccano le atmosfere rarefatte - indissolubilmente legate ai paesaggi della sua terra - che lasciano trapelare un po’ di malinconia e tristezza; la sua voce, zuccherata più che mai, appare meno collerica e agitata della sua connazionale Bjork e più vicina ad un’altra songwriter che di nome fa Cat Power.
La composizione vocale e musicale della Torrini compare nelle nuove canzoni, più disinvolta e rilassata rispetto al precedente album “Fisherman’s Woman”, più su posizioni elettroniche e trip hop alla Goldfrapp.
Ps: auguri con la consapevolezza che la (quasi)nostra Emiliana riscalderà le eccessive notti di gelo di Reykjavik.
www.myspace.com/emilianatorrini
www.emilianatorrini.com
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