di Florinda Ipocoana
Quarto album in studio per gli statunitensi Deerhunter, ora 4AD. L’album finora più morbido per una band che ci aveva abituati al suo ambient punk ruvido e malato. Sicuramente più vicini adesso a certi suoni “europei” e con qualche spruzzatina elettronica che ingentilisce il tutto. I vecchi adepti potrebbero forse non apprezzare il cambio di marcia, noi invece gradiamo parecchio ed annoveriamo questo album fra i migliori del 2010. Non è certo un segreto che armonia ed emotività trovano il nostro giudizio positivo, a costo di sembrare chi fa del sentimentalismo uno stile di vita!
‘Halcyon Digest’ è un album malinconico ma con vigore, è un album sentimentale ma senza appiccicaticci smielamenti, è un album coraggioso, pronti ora i Deerhunter ad osare, senza poter di certo prevedere la reazione di un pubblico indubbiamente di nicchia. Provate ad inserire nel lettore cd della vostra auto codesta meraviglia ed incamminatevi… Il viaggio sarà breve e piacevole, senza sbavature né ritardi, ritmato e sereno.
Bradford Cox, cantante, cantautore e chitarrista, è difatti un animo fragile e sensibile; basti pensare al capolavoro “Logos”, inciso sotto le spoglie di Atlas Sound per averne riconferma, ed è un uomo che ha paura della sua debolezza, basta soffermarsi alla prima frase della bella ‘Desire Lines’…
Pur con echi di Radiohead , Mercury Rev e brevi accenni allo shoegaze dei mitici Ride, ‘Halcyon Digest’ resta indissolubilmente una raccolta di spiccata personalità genialoide, quella di un ragazzo ossuto ed evanescente, che ha fatto del suo dolore una corazza impenetrabile…
“When you were young and your excitement showed
but as time goes by does it outgrow
Is that the way things go forever reaching for the goal
forever fading black comes a glow”
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