di Florinda Ipocoana
Ritmi lenti, senza peso, ispirazione fluttuante… Dolcissima psicadelia!
I Dag För Dag sono svedesi, due fratelli con un passato alle spalle che li ha visti separati dalla nascita e girovaghi per il mondo, finché, dopo aver toccato gli USA da nord a sud e parte della vecchia Europa, si ritrovano a Stoccolma, per non separarsi più. E decidono di far musica… Sarah e Jacob afferrano chitarre e basso, un organo ed avvalendosi di amici alle percussioni, realizzano un EP, nel 2007, “Symmetry of Standing”, musica psichedelica con macchie shoegaze, che ha scatenato ottime critiche nell’ambito del sottobosco musicale indie del nord-europa. Tornano dopo tre anni con “Boo”, totalmente auto-prodotto, album carico di chiaroscuri, di sfumature conturbanti e sospese, di rock nero ma delicatissimo, di lentezza straziante e magica.
Fortemente accostati ai Joy Division per gli umori oscuri del loro sound, il loro è comunque una mescolanza di wave, punk e psicadelia, in mood rallentato, in chiave onirica, sogno e veglia che si mescolano, atmosfere lisergiche, acide ma senza spigoli, che stordiscono per l’intensa capacità di contagiare suggestioni…
Ricordano i dolcissimi Cranes in “Wouldn't You” o “Came in Like a Knife”, ma anche Siouxie in “I am the Assassin” o le acidità sonore di Yeah Yeah Yeahs in “The Leather of your Boots”; ma rimangono unici ed originali nel loro suono, nati in quella fucina che è la Svezia, da sempre patria di giovani promesse, e i fratelli Snavely rinnovano la qualità delle proposte musicali scandinave.
In pochi anni di attività hanno già condiviso il palco con i connazionali Shout Out Louds, con The Faint e The Kills e preso parte a in parecchi festival in Europa. Organizzato già da tempo il loro tour europeo, con 5 tappe in Italia nel mese di Marzo, il duo ha dovuto posticipare le date ma per un lieto evento, la gravidanza di Sarah…
Ottimo debutto. Ci convincono appieno questi fratelli nomadi, talento, creatività e batticuore…
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