di Giuseppe Magnano
L’ottimo trio britannico continua a mantenere la media di un album ogni due anni; ricordo il potente debutto, con l’omonimo album, nel 2001 ed il secondo "Take Them On, On Your Own", del 2003, incisi entrambi per la Abstract Wagon (Virgin).
Ma le sonorità caratteristiche dei citati album hanno oramai esaurito la loro carica e sembrano non significare più nulla per Hayes & soci. Dimenticate i suoni indie, i muri di chitarre, i Jesus & Mary Chain, gli Spiritualized ed i Ride. Preparatevi, invece, ad un incontro in una afosa città desertica degli States tra Bob Dylan e Johnny Cash, dove il primo canta ed entrambi suonano la chitarra acustica e l’armonica, condendo il tutto con dell’ottimo clapping e formando un contorno tipico della musica americana on the road. Una sosta in un motel, cappelli da cow boy, biliardo ed un juke box d’epoca che canta brani quali Devil’s Waitin’, Ain’t No Easy Way e Shuffle Your Feet.
L’album sorprende non poco, ma solo per chi già conosce la band. È un ottimo lavoro ma decisamente inaspettato. Ideale per gli amanti del country-folk, per chi ha intenzione di affrontare la route 66 lasciandosi alle spalle affetti familiari ma guardando avanti alla ricerca di nuove emozioni. L’album scorre e funziona tantissimo.
I suoni, le lyrics e gli arrangiamenti sono impeccabili e non hanno nulla da invidiare alla migliore tradizione americana.
Notevole il package, nato per il vinile, che rispetta la scissione side 1 e side 2 anche nella versione cd.
Sul sito si giustificano così: "we weren’t trying to find a new identity with this record. This is really our history and our voice".
www.blackrebelmotorcycleclub.com
TORNA ALL'ELENCO RECENSIONI