di Adriano Patti
Utilissima inutilità.
L’ossimoro non tragga in inganno nessuno…. non stiamo cercando di confondervi le idee.
The BBC session fotografa perfettamente gli anni (1996/2001 per intenderci) che hanno visto Suart Murdoch e compagni raggiungere dei picchi di creatività e di affinamento del songwriting che, almeno al momento in cui queste righe vengono scritte, non sono mai più stati sfiorati dal combo scozzese.
Il classico “The State I’m In” (proposta in versione “Dog On Wheels”EP invece che Tigermilk) apre un discorso che interrompere anche solo per pochi istanti non è impresa da cuori indie e che continua con tutte quelle storielline raccontate ad i vostri amici nella penombra della vostra stanza, con la finestra aperta, il posacenere sul davanzale ed una sigaretta sempre a metà.
E da li il percorso è semplice anche se incompleto.
“Judy And The Dream Of Horses” , “Like Dylan In The Movies” , “I Could Be Dreaming” ....ci sembra quanto meno fuori luogo farvi una lista delle gemme presenti nel lavoro in questione quindi ci limiteremo a segnalarvi un’inedita “(My Girl’s Got) Miraculous Technique” ed alcune divertentissime versioni di classici presenti sul secondo disco ( un live a Belfast datato 2001 presente solo nella lussuosa limited edition) quali “I’m Waiting For My Man” dei Velvet Underground o “Boys Are Back In Town” dei Thin Lizzy (si….propriamente….loro) per non parlare di una “Here Comes The Sun” che annulla la distanza tra Liverpool e Glasgow di almeno trent’anni!
Inutilissima utilità dunque tanto per chi si accosta per la prima volta alla band quanto per i fans della prima ora.
Quelli, per intenderci ancora convinti che il mondo sia fatto per gli uomini e non per loro.
Anche se in questa occasione Stuart ha dimenticato di ricordarlo.
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