di Florinda Ipocoana
Jonas Bjerre alla voce (Mew), Magne Furuholmen, chitarra e tastiere ( A-ha), Guy Berryman al basso (Coldplay) e Martin Terefe alla batteria: altra super band… Apparatjik!
Ed il primo pensiero dopo l’ascolto è stato: speriamo proseguano a comporre…
Hanno realizzato un album magico, che piace al primo ascolto e piace sempre più riascoltarlo. Hanno acquerellato una tela d’autore, un quadro contemporaneo dagli evidenti richiami agli anni Ottanta, ma con una pennellata di personalissima interpretazione. Sonorità elettroniche ricercatissime di tastiere delicate e raffinate, un pop elegante e gentile, che inebria orecchio ed animo, semplice ma intenso come una normalissima giornata di sole, limpida e rasserenante…
Scegliere un brano come “hit” dell’album è davvero critico… Ma forse due possiamo osare prediligere, perché diverse fra loro, perché rappresentative in quanto eccezionalmente peculiari: “Antlers”, romantica, lussuosa, dove lusso è il piacere degli equilibri, dell’armonia e “Datascroller”, energia pura, adrenalina vigorosa, un sorriso smagliante che mette il buon umore, un ritmo incontrollato che non può che fare ancheggiare…
Undici canzoni, undici gemme di luminosa melodia, dalla prontezza d’ascolto quasi imbarazzante… Facilissime da assaporare eppure uniche e insolite. Forse è questa l’arte?!
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