di Florinda Ipocoana
Si cela Jimmy La Valle dietro lo pseudonimo di Album Leaf, progetto che da “one man band”, in occasione di questa ultima produzione, diventa uno vero e proprio gruppo.
La Valle nasce e cresce musicalmente nella calda California. Era il chitarrista dei Tristeza, band post-rock di San Diego; a distanza di solo un anno darà vita agli Album Leaf e per qualche tempo andrà avanti con entrambi i progetti, finché capirà che l’abito nostalgico e sentimentale è quello che veste meglio e si dedicherà del tutto alla nuova realtà musicale. Dopo due album e due EP, dove è la melodia sognante a farla da padrona, vero obiettivo del nostro, La Valle sceglie la fredda Islanda per produrre “ In A Safe Place”, primo lavoro con la Sub Pop. Siamo nel 2004. I due lavori che seguiranno negli anni resteranno intrisi di quei suoni che caratterizzano un po’ tutta la scena islandese. Ci riferiamo ai Sigur Ros ed ai Mum, ad esempio, rappresentanti di quel suono bianco che è miscela di ghiaccio e fuoco, puro shoegaze sognante…
Arriviamo dunque al 2010. Dopo quattro anni gli Album Leaf tornano ad accarezzare le nostre orecchie con “A Chorus Of Storytellers”, miscela sapiente di elettronica e dream-pop, musica liquida che porta in luoghi lontani e magici, irreali e fiabeschi. Album curatissimo nei dettagli, forse più matematico dei lavori precedenti, La Valle si avvale per il mixaggio di Birgir Jon Birgisson, già sound engineer dei Sigur Ros.
Elettronica senza eccessi, intensi archi, testimonianza di una capacità di scrittura oramai notevole. La fattura è di ottimo livello ed i brani si ascoltano con indubbio piacere, armonia emozionale. Ma forse stavolta la minuziosa attenzione alla perfezione tanto ricercata, fa perdere un pizzico di suggestione ed incanto.
Preferiamo fra tutti la romantica “Falling From The Sun”, uno sfondo strumentale di perfezione melodica dove la morbida voce di Jimmy La Valle si appoggia delicatamente, quasi con rispettosa indifferenza, e la strumentale “Summer Frog”, cinque minuti di dilatazioni compositive dalla cristallina ed abbagliante bellezza.
Atmosfere malinconiche, ballate sentimentali, sfumature acquerellate che vanno dal bianco e nero ai colori freddi del blu e del verde. Niente di passionale o di follia emotiva fra le note di questo “A Chorus Of Storytellers”, ma pathos nostalgico e crepuscolare, immagini tradotte in suono, istantanee fotografiche impresse sullo spartito…
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