di Giulio Tomasi
Con “We are the Pipettes” le smaliziate ragazze di casa Memphis Industries sono riuscite a ridare visibilità a un fenomeno di Spectoriana memoria come quello delle girl group, in grado di tornare a fare proseliti anche nel nostro paese, si citi a proposito il successo delle graziose Puppini Sisters. Nel panorama del pop underground l’eco di formazioni come Ronnettes e Supremes non ha mai smesso di risuonare, continuando sotto la spinta di influenze stilistiche diverse a produrre formazioni di culto per una cerchia ristretta di fedelissimi.
Se nei mesi passati abbiamo laureato nella “disciplina” le scandinave Those Dancing Days con il loro omonimo EP campionesse d’inverno, l’estate ci porta invece l’attesissimo primo full length delle Slow Down Tallahassee “The Beatiful light”. La presenza alla chitarra di Rich impedisce di catalogarle come un girl group tout court, malgrado ciò è riscontrabile il rimando a un immaginario tipicamente 50-60 dove viene emanata una carica erotica degna dei dischi garagepop che Madonna non ha mai osato fare. Le aspettative dei molti bloggers impazienti per l’esordio della formazione non sono state tradite.
Laddove i concittadini Long Blondes hanno fallito il bis al capolavoro “Someone you to drive home”, la formazione di Sheffield riprende qui quell’urgenza pop in salsa post punk che ne era la prerogativa principale. Arriva direttamente dalla label più cool della perfida Albione, Thee Sheffield Phonographic Corporation, il disco che non può mancare sotto l’ombrellone.
www.myspace.com/slowdowntallahasseegirls
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