di Florinda Ipocoana
Dopo l’omonimo Eagle Seagull * del 2006, è uscito a Marzo il secondo album per il sestetto americano. Siamo in netto ritardo nel recensirlo, ma per fortuna per la buona musica non è mai troppo tardi…
Sì, lo sappiamo, sembra l’ennesima band canadian-style… Persino la quantità dei membri potrebbe farlo pensare, come soprattutto le melodie un po’ Arcade Fire un po’ Wolf Parade. Ma i signori vengono dal Nebraska ed a differenza degli illustri colleghi sopraccitati non hanno nessuna inclinazione intellettual- radical chic… Il suono è giovane, leggero, i testi divertenti, i titoli delle canzono tutti lunghissimi ed irriverenti, a volte surreali. L’arrangiamento è forse il vero punto di forza, articolato, orchestrale, sfaccettato. La voce di Eli Mardock, a tratti in semi-falsetto, comunque affascina.
Ma è il retrogusto finale, dopo la scorpacciata di brani, quasi tutti incredibilmente coinvolgenti, ad averci conquistato… Quello di un indie-rock intenso e raffinato, strutturato, armonico e corposo come un buon rosso d’annata. La sensazione provata, sin dal primo ascolto, reiterato perché impossibile resistergli, è stata quella di trovarsi all’ascolto di uno dei migliori album del 2010, accettando quello che questi artisti vogliono dirci: niente di nuovo sotto il sole, buona wave che tanto amiamo, ma suonata davvero bene.
Non ha riscosso meriti e lodi da critici e recensori; eppure per noi è un album che è degno davvero di essere posseduto ed ascoltato, ed osiamo dire che costoro vanno tenuti d’occhio, perché hanno il piglio del bravo ragazzo, un po’ geniale, che s’impegnerà sul serio per stupire tutti, prima o poi…
Ci piace ricordare “You're The Reason Why I'm Afraid To Die”, apertura che già dal titolo ci anticipa l’intensità di ciò che andremo ad assaporare ed anche “The Boy With A Serpent In His Heart”, che dal basso massiccio iniziale fino all’ultima nota ci catapulta in una centrifuga di ritmi incontenibilmente indie rock…
Se qualcuno dovesse mai chiedermi di spiegare cos’è l’attitudine indie, semplicemente consiglierei di ascoltare questo seducente e piacevolissimo “The Year Of The How-To-Book”…
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