di Giancarlo Salafia
Dire che è l’album più bello non sarebbe giusto nei confronti dei due lavori precedenti. E’ certo però che Closet Meraviglia, terza fatica di Cesare Basile da solista, rappresenta la consacrazione per un artista che è svolazzato su innumerevoli sound, partendo dal quasi acustico "La Pelle", passando dal pop/rock di "Stereoscope" ed approdando ad un intimo "C.M.".
Passato alla Virgin, dopo la non felice esperienza con la Polygram, Cesare si presenta con un album che mette dentro sperimentazione sonora e poesia, fiati e archi, campionamenti e pianoforte, un cocktail ben scecherato grazie anche alla supervisione di Hugo Race (Nick Cave and Badsees) e John Bonnar (Dead can dance).
Un album supportato da una band di notevole spessore, come Marcello Caudullo (chitarra), Marcello Sorge (batteria) e Umberto Ursino (basso), quest'ultimo sostituito on stage da Peppe Sindona, senza contare la collaborazione di Roy Paci e Mimì dei Massimo Volume.
Un album, infine, che mette in evidenza qualcosa che nel panorama rock italiano si sente raramente: la canzone d’autore. La eterogeneità dei brani e, senza dubbio, la ricercatezza negli arrangiamenti, rende Closet Meraviglia un disco affascinante e incuriosisce non poco l'esecuzione di questo lavoro dal vivo visto il gran numero di strumenti e campionamenti utilizzati.
Per quanto riguarda i brani, coraggiosa, ma allo stesso tempo ottima la scelta per la track one Candelaio che personalmente ritengo la più bella. Una splendida ballata Di schianto, il singolo dell'album; molto particolare l'inserimento di un maranzano ne La suonatrice di Hammond; infine maestosa Fra il tuo corpo e la cena, di cui esiste anche una versione ritoccata e prodotta da Manuel Agnelli sul miniCD di presentazione di C.M. uscito precedentemente a Giugno, in cui segnaliamo tra l'altro la presenza Black eye dog di Nick Drake.
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