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dedicato a Umberto



Interviste

 
RUNI
domenica 17 febbraio 2002

di Tiziana Nicolosi

T.N. - La Wallace: un caro influente amico ?

R.U.N.I. - Un caro si, influente mah! Per noi no; Mirko è un amico. Comunque molti apprezzano quello che fa la Wallace, a qualcuno dà anche fastidio ciò che in poco tempo ha ottenuto. Dal ‘99 è arrivata a un buon punto, Mirko si sbatte tanto e fa molto bene il suo lavoro. Di conseguenza è riuscito a sostenere dei gruppi che hanno ricevuto molta attenzione e questo può dare fastidio, dicono "Mirko è ammanicato a destra e a manca". L’ultima cosa che fa invece è far pressione perché Wallace inizia ad essere un nome. Attualmente pensa di smettere di fare promozioni, non ha mai cercato di fare pubblicità. Lui come Vignola (Beware) e lo stesso Bruno (BarLaMuerte); magari poi Vignola può essere più esposto rispetto a Bruno che è meno conosciuto ma nessuno di loro ragiona in questo modo tant’è che se Vignola deve fare una recensione non la fa o comunque se ci sono i suoi gruppi di mezzo cerca di tenersi fuori. (Fabio)

T.N.- E un cambio di atteggiamento della Wallace vi preoccuperebbe?

Per Mirko non ci potrebbe essere conoscendolo. Prima c’è il bersi una birra con tutti i suoi gruppi, e magari conosce tanta gente, è dentro da un po’, ci sono anche giornalisti, ma le due cose esulano e anzi ciò lo preoccupa. E’ facile dire che i gruppi Wallace vengono recensiti bene; leggevo su un forum "Wallace è maffiata con Gammapop, ma a parlare sono soprattutto gruppi che danno la cassetta, non vengono considerati, s’incazzano e iniziano a parlare male. Come ho sentito sparare uno su un forum a Rock it che Bugo si autoscriveva i messaggi per promuoversi. (Fabio).

Sono tutti pareri che vengono dall’esterno, per noi che siamo dentro la Wallace è diverso. Io come elemento dei R.U.N.I. non mi sento in una cricca particolarmente agiata piuttosto che siamo i più fighi insieme agli Short Apnea. Questi sono ragionamenti provenienti da fuori, da chi in particolare ha mandato duecento demo a Mirko e non avendo suscitato il suo interesse spara merda sulla Wallace (Daniele).

Gelosie… comunque non siamo preoccupati! (Fabio)

T.N.- Cosa vi ha spinto a questo…( e quì cito la vostra tour manager! )…"pop deviato" ? Un incrocio di sintonie in sala prove o un meditato delirio al pub?

R.U.N.I - C’è ben poco di programmato in quello che facciamo, magari poi si arriva a cesellare, c’è una forma che viene presentata però tutto parte in modo bello inconscio, sia le parti più paranoiche che quelle, tra virgolette, più ironiche.

T.N.- L’improvvisazione, anche se meno quando magistralmente guidata, può rischiare comunque il tormento del pubblico. La virtù della creazione e il godimento del musicista prima di tutto ?

R.U.N.I – Dipende. Se è fine a se stessa no. Per noi l’improvvisazione è il principio della composizione dei nostri pezzi. Quindi ovviamente il disco nasce dall’improvvisazione. Per quanto riguarda il live, ad esempio in questi quattro concerti non abbiamo improvvisato sempre, perché in vari contesti c’è l’atmosfera che permette di percorrere la scaletta e ti senti di fare quello e nulla di più, in altre serate sei più libero, forse a causa di una particolare affinità tra noi sul palco e con il pubblico e in queste situazioni non credo che le improvvisazioni siano risultate un tormentone! Magari io mi diverto un casino e il pubblico si rompe le palle o viceversa. (Fabio)

E’ soggettivo. Io per esempio ne tengo più conto del pubblico (Alessandro)

A volte è soggettivo anche tra noi. Daniele per esempio pesta un casino e si diverte un sacco, noi che possibilmente in quel momento stiamo facendo altro sentiamo in maniera differente. E’ comunque talmente personale che è difficile capire se fuori ci si diverte o meno. Un freno naturale però c’è; quando stiamo andando troppo ci fermiamo, quando è troppo per noi, nel senso che se ci stessimo divertendo come dei pazzi non ci fermeremmo comunque. (Fabio)

T.N. - La "pseudo demenzialità" dei testi vuole essere un contrappeso al bombardamento sonoro, una chiara presa di posizione o semplicemente puro divertimento?

R.U.N.I - Tutti e tre! (Roberto)

T.N. – Mi sembra che la sperimentazione sia il concetto chiave di un vostro progetto evolutivo…quindi siete sempre in fermento…attualmente a cosa state lavorando?

R.U.N.I – Volevamo evolverci in quattro belle biondine…ma non ci siamo ancora riusciti!…Ora siamo caldi…ci rifai la prima domanda?

T.N. – Ok! Ci tenete a rimanere "fuori dalle etichette", non vi preoccupa l’idea di un parlare di voi lontano da ciò che sentite di esprimere?

R.U.N.I – E’ capitato che in qualche recensione ci hanno appioppato il termine "demenziali". Non ci offendiamo ma non ci sentiamo demenziali. Ci hanno accomunato agli Skiantos, credo ci sia un mare di differenza. Pensi "boh…strano..". Per Freak'Antoni ad esempio la demenzialità è un obiettivo della comunicazione della loro musica…Per noi no..la demenzialità non è un nostro registro.

T.N. - Come lo immaginate un prossimo video?

Sarebbe bello poter dare dei germi, delle idee a qualcuno che sa come lavorare. Cerchiamo sempre di trattare con chi ha un’attitudine simile alla nostra, come con Mirko, ci fidiamo di quello che fa graficamente, noi inizialmente gli abbiamo dato delle foto, del resto si è occupato lui, la grafica, la copertina…e ci siamo ritrovati in ciò che fatto. Lo stesso ci piacerebbe con un regista. Con Cristian Bonghi che si è occupato del video è stato così. Sarebbe interessante lavorare ancora con lui, la prossima volta magari dando qualche indicazione in più…Per esempio - per un pezzo voglio rappresentare l’hinterland, scegli tu come farlo -. (Fabio)

 

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