di Antonio Vetrano
Guarda chi si rivede, Scot Mc.Loud singer dei Girls Against Boys che torna a Catania per esibirsi con il suo progetto parallelo New Wet Kojak, con il quale è in tournee in Italia per presentare il suo nuovo 3° album, "Do things" ed il mini-LP in uscita alla fine del mese di Giugno.
La serata è ideale per un concerto all’aperto, e Scott è ben lieto di farsi una lungo chiaccherata con noi, davvero a 360°:
Antonio Vetrano: La prima volta per te in Sicilia con il progetto New Wet Kojak.
Scot Mc Loud: Si corretto, la prima volta fu nel 1996 con i Girls Against Boys.
A.V.: Ricordo ancora, concerto indimenticabile. Cos’è successo ai G.A.B. durante questi anni ed a te in particolare?
S.M.L.: Dopo l’ultimo album "Freak on I.C.A.", abbiamo rescisso il nostro contratto con la Geffen (etichetta Major a cui i G.A.B. erano passati dopo anni con la Touch & Go) e abbiamo registrato un nuovo lavoro per conto di una indie-label ,che è fallita subito dopo, rendendo impossibile la pubblicazione del nuovo album. Eravamo in tour in Europa, ed al nostro rientro l’etichetta non c’era più, fallita!!
A quel punto è subentrato un totale smarrimento, abbiamo vagato nell’industria discografica alla ricerca di una nuova etichetta. Ma nel frattempo siamo rimasti uniti. Contrariamente a quanto si è detto, i Girls Against Boys esistono ancora e sono una band in attività e, probabilmente, entreranno in sala di registrazione a Settembre per comporre un nuovo disco.
A.V.: Quindi i G.A.B. esistono ancora? Pensavo il gruppo si fosse definitivamente sciolto, del resto, come puoi immaginare, nessuna nuova notizia, in merito alla band, e nessuna nuova uscita, ti portano a pensare che il gruppo si sia sciolto!
S.M.L.: E’ vero hai ragione, e sarebbe stato così se tra i componenti della band non ci fosse un legame fortissimo, che ci ha tenuto uniti in questi anni bui. E’ davvero difficile spiegarti tutte le peripezie cui siamo andati incontro. In questi anni di guai con i Girls Against Boys , ho deciso di non interrompere la mia attività di musicista, ecco perché questa sera sono qua con i New Wet Kojak, progetto che non ho mai abbandonato.
A.V.: La stampa ci ha sempre illustrato i New Wet Kojak come il tuo secondo progetto personale. Tutto ciò risponde a verità o attualmente, data il momentaneo stop dei G.A.B., si può parlare di progetto principale?
S.M.L.: Posso dirti che, attualmente, i New Wet Kojak sono più attivi, ma i G.A.B. esistono ancora. Questo significa che avrò il piacere di dividermi su entrambi fronti. Ovviamente non si può dire cosa ci riserva il futuro…
A.V.: Tre album pubblicati con i New Wet kojak ed un mini in uscita. Ciò che ho notato ascoltando il vostro ultimo album "Do Things" è un drastico cambiamento dei suoni rispetto alle due precedenti pubblicazioni, probabilmente più orientato verso suoni elettronici rispetto al passato…
S.M.L.: Si è vero, ma è proprio nella natura del progetto New Wet Kojak, in quanto side-band, quello di provare nuove soluzioni compositive e sonore, per questo motivo ci sentiamo liberi di attingere ad ogni fonte sonora compresa quella elettronica. Siamo davvero liberi di spaziare in ogni territorio musicale. Ecco perché Do Things è sicuramente molto diverso dagli altri due, ci sono più tastiere più sint ma era quello il modo migliore per rappresentare quello che sentivamo in quel momento, non è un indirizzo assoluto. L’ultimo mini lp, per esempio, si è spostato verso cose più elettro-new-wave. Ma penso sia una bella cosa continuare ad avere una libera possibilità di esprimere i propri suoni senza alcuna limitazione. Sono molto soddisfatto del nuovo EP.
A.V.: Nonostante tutto penso che Do Things sia un gran bel disco.
S.M.L.: Sono d’accordo con te. Considera che, a causa della forzata inattività dei G.A.B., abbiamo lavorato per 3 anni con i New Wet Kojak, per la preparazione di Do Things, senza fretta. Questo ci ha dato la possibilità di crescere come band, di acquisire coesione e l’album ne ha guadagnato parecchio, poiché curato in ogni sua sfumatura. Io penso che il disco abbia un sound unico sotto molti punti di vista.
A.V.: Quali altri membri dei G.A.B. sono coinvolti nel progetto New Wet Kojak?
S.M.L.: John il bassista, mentre per gli altri 3 componenti, New Wet Kojak è la band principale. Io e John viviamo a New York e, per questo motivo, la band ha la sua base operativa a New York. Gli altri componenti della band vivono altrove e nel tempo libero collaborano con altre bands. Per esempio Jeff Turner, l’altro chitarrista suona in una core band chiamata Gray Mother. La nostra band è composta principalmente da vecchi amici che si riuniscono periodicamente per rinnovare lo spirito di collaborazione che ci accomuna.
A.V.: Voi tutti quindi vivete in città diverse, come fate a conciliare la vita della band con le distanze che vi separano?
S.M.L.: E’ una cosa così difficile da rischiare di diventare pazzi, non solo per le prove ma anche per le tournee.
Ieri sera sono andato a letto ed ero da solo a Basilea. Oggi ho incontrato i membri della band a Roma, e stasera mi trovo qui a Catania ad osservare il vostro vulcano in eruzione…Per quel che concerne le prove, invece, compatibilmente con i nostri impegni, programmiamo la nostra attività per ritrovarci per un certo periodo di tempo in sala di registrazione, facciamo il tutto molto velocemente, in economia, senza spendere molti soldi, una cosa molto indie insomma, e, quando abbiamo finito il lavoro, ognuno torna a casa sua.
A.V.: New Wet Kojak è un progetto nato sotto l’egida di una etichetta indipendente, la Konkurrent, al contrario Girls Against Boys hanno inziato come indie-band per poi passare con una Major, la Geffen. In quel momento avete iniziato ad avere grossi problemi. Pensi che una transizione simile, in assoluto, comporti solo problemi e difficoltà oppure si tratta solo di sfortuna?
S.M.L.: No, non penso si possa parlare di sfortuna, al contrario si tratta di una serie di fattori che vengono coinvolti. Le Majors hanno molti soldi ma non sono particolarmente sveglie nel capire cosa succede nel mondo della musica, cosa è cool e cosa non lo è. Sono in grado di pensare solo al profitto. Per la mia esperienza vissuta con i G.A.B., inizialmente, ti fanno credere che potrai diventare la più grande band del mondo, ma, all’atto pratico, non sono in grado di supportare la tua musica in modo valido, e, alla fine, finiscono con lo scaricarti. La storia dei G.A.B. è la storia di moltissime altre bands, cui è stato riservato lo stesso trattamento.
A.V.: Ti confesso che quando ho appreso la notizia del passaggio dei G.A.B. alla Geffen, dopo gli anni di successo trascorsi sotto il marchio Touche & Go, ho immediatamente avuto il presentimento che non era una buona scelta, come spieghi quello che succede subito dopo il passaggio ad una major?
S.M.L.: Non ho mai smesso di pensarci un attimo, ma purtroppo non l’ho ancora capito cosa succede, sarà l’ambiente, la pressione a cui sei sottoposto. Quando la tua band si trova con una indie-label tu fai musica principalmente per te stesso, e quelli dell’etichetta finiscono per diventare i tuoi principali fans. Quando passi ad una Major, le cose cambiano radicalmente, ci sono molte più persone coinvolte che pretendono di dirti quello che devi e non devi fare. Tu cerchi di non stare ad ascoltare, ci provi con tutto te stesso e, alla fine, rischi di diventare pazzo.
Se resti indipendente, sei nel mondo indie, tutto è più umano; al contrario, finisci nel mondo in cui vali solo se vendi, sei nel mondo di coloro che vendono milioni di copie, guarda i Limp Bizkit ..tutto ciò non è per niente divertente.
Noi abbiamo sempre considerato la musica come una cosa seria, non una cosa che vendi come un hamburger…
L’unica cosa bella di una Major sono i soldi (risata…)
A.V.: Certamente, se il tuo disco inizia a vendere tutto va bene…
S.M.L.: Ovvio, vedi quello che è successo ai Radiohead, hanno fatto un disco meraviglioso che ha venduto tanto, ma non come precedenti… Ma quello dei Radiohead è solo un caso, è davvero difficilissimo resistere alle pressioni della Major, quasi impossibile…
A.V.: Io penso che il caso dei Radiohead sia un caso di fortuna, voglio dire, hanno venduto milioni di dischi e probabilmente si possono permettere di pubblicare un disco molto difficile come Kid A.
S.M.L.: Ovviamente la loro forza contrattuale è immensa, al punto da permettersi di imporre all’etichetta la pubblicazione di un disco che venderà certamente qualche milione di copie in meno, rispetto ai precedenti, ma prova ad immaginare una band che non ha quel tipo di forza, viene letteralmente distrutta dalla Major. …..(Scott Mc.Loud è un fiume in piena potremmo stare a chiaccherare per ore e ore…)
A.V.: Che mi dici del vostro futuro. Siete in tournee in Europa?
S.M.L.: Si, staremo in tournee, in piccoli posti, per circa 3 1/2 settimane, questa è una nostra peculiarità. Alla fine di Settembre, invece, sarò impegnato su entrambi i fronti per la registrazione dei nuovi album.
A.V.: Quindi, quanto prima avremo la possibilità di ascoltare in contemporanea i nuovi di Girls Against boys e New Wet Kojak?
S.M.L.: Sicuramente, adesso mi trovo contemporanemente in due bands, che cosa vuoi di più dalla vita?
A.V.: Per adesso solo augurarti un mondo di fortuna e di successo, e soprattutto di riprendere con i Girls Against Boys esattamente da dove avete lasciato qualche anno fa, in bocca al lupo Scott!
S.M.L.: Grazie ne ho bisogno, e a te in bocca al lupo per il tuo programma in radio, molto coraggioso. Ciao e grazie
Relativamente al concerto posso solo dirvi che sono stati grandiosi.
That’s all folks!!!
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